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Author Topic: 2-12-2009  (Read 2359 times)

stefy small

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2-12-2009
« on: December 03, 2009, 11:47:47 PM »
Report collettivo di Gabryf.

"Ciao a tutti, ecco il report:


Questionari
Commento e visionatura dei questionari;
discussione breve su questi e su alcune domande, sulla matematica e altre poche cose, mi pare.

Elisa
ci ha parlato delle sue difficoltà a seguire e a impegnarsi nel collettivo, nella rappresentanza e nelle attività;
bisognerebbe trovare un sostituto definitivo nel senato studenti, nicola?
abbiamo poi parlato delle problematiche sollevate da eli nella mail di qualche settimana fa, sul ruolo delle donne, sul modo di presentarsi del collettivo nell'assmblea, sul tipo di aula in cui fare le assemble, sul ruolo del moderatore e l'impostazione (predecisa) che dovrebbero avere le assemblee.

Comunicazione e riflessione
Dal modo di presentarsi del collettivo è nata poi una riflessione sulla comunicazione: sia sulla forma che sul contenuto.

- Forma
a tal proposito l'intervento di vito riguardo alla sua chiaccherata con rossi, secondo cui non riusciamo a comunicare in maniera adeguata con gli studenti, a coinvolgerli, a farci capire. In pratica, se ho capito bene, scarse tecniche retoriche e qualche contraddizione di tipo logico. La chiaccherata con vito riprende poi il tema questionari.
Consiglio finale: incontrarsi con rossi e steila per un confronto sulla comunicazione.

- Contenuto
Gabri Gustav jung sostiene che il problema non sia nelle forme quanto nei contenuti. Il collettivo non ha una voce unica, un pensiero univoco sulle questioni calde della facoltà; secondo lui non ci presentiamo in modo efficace e non abbiamo nemmeno noi chiare le idee su cosa si pensi. A tal proposito gabri propone delle assemblee tematiche "riflessive" in qui si riesca a prendere una posizione chiara e netta rispetto a temi come la didattica, come la vogliamo, il test d'ingresso, il diritto allo studio e in cui si chiarisca la nostra identità.
Gabri il cuneese insiste sul andare e prendere gli studenti, la cui partecipazione è spesso latente in loro, continuare a pressarli.. A tal proposito credo personalmente che una riflessione sui noi stessi e su alcuni temi sia utile e doverosa, così come anche la stesura di una sorta di bibbia del collettivo, carta dei diritti o come diavolo si chiama, statuto!
D'altra parte però non penso che sia necessario trovare a tutti costi un punto in comune su alcune tematiche particolari; credo infatti che la diversità possa sempre servire e far crescere. Per quanto riguarda l'identià forse sarebbe da chiarire il discorso ancora a qualcuno per evitare spiacevoli fraintendimenti (collettivo psico= br o collettivo psico= cua etc.) sebbene più volte si sia ricordata la posizione apartitica e indipendente del collettivo.

Altro
ste ha fatto un breve report sul consiglio di scienze della mente,
infine:
il 16 probabilmente ci sarà una sorta di festa collettiva e a seguire le pulizie e restauro stanzino (per cui poi ci divideremo la roba da portare)
mentre bisognerebbe parlare con qualche bibliotecaria brilla per organizzare l'aperitivo e il relativo autofinanziamento di fine anno.

spero di aver scritto tutto, se volete integrate, mi sarò perso di sicuro qualcosa o avrò capito male qualcos'altro.
a presto
buona serata
Gabri f."