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Author Topic: approcci terapeutici  (Read 6099 times)

mahanimj

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approcci terapeutici
« on: March 27, 2006, 12:20:56 PM »
Ho provato a "limare" un po' il discorso. Non ? che sia cambiato molto, la struttura generale ? la stessa, ma credo di aver capito che andavano cambiati solo i toni del testo, che forse erano un po' troppo pesanti :rolleyes:

Si dice che Torino sia il miglior posto in cui viene insegnata la terapia cognitiva, ma tutti gli altri approcci?!
Ecco a voi le varie prospettive psicologiche, alcune delle quali non vengono assolutamente nominate a lezione, altre vengono nominate "stupidagini" senza alcun tipo di preambolo o spiegazione; la facolt? ed ancora di pi? i programmi ministeriali, non danno una panoramica molto esaustiva della psicologia, n? formano in maniera adeguata gli studenti in una sola di queste prospettive. Cosa ? la terapia strategica? Chi ? Milton Erickson? Cosa ? l'analisi transazionale? Cosa sono le tecniche di terapia cognitivo-comportamentale? Cosa ? la PNL (programmazione neurolinguistica)? La psicologia ? solo modelli di intelligenza artificiale e neurotrasmettitori che vanno da una parte e dall'altra del nostro corpo? Come funziona davvero l'ipnosi? Le risposte a queste domande dovrebbero essere date in una facolt? di psicologia, ma purtroppo spesso non ci si pone neanche le domande.
Non c'? nessuna teoria dominante (ogni professore spaccia la sua per la migliore), avere una migliore infarinatura sul mestiere dello psicologo non pu? che esserci d'aiuto, e fino ad ora non abbiamo avuto molti esempi di cosa fa uno psicologo. La psicologia deve cambiare, soprattutto nel modo di formare psicologi. C'? molta staticit? e la figura dello psicologo non ? molto chiara a nessuno; forse nemmeno a noi che studiamo psicologia; ? una figura che potrebbe essere preziosa in ogni ambito, non solo in quello sanitario.
Forse la soluzione migliore per i corsi di laurea sarebbe avere una met? dei corsi tutti in comune (obbligatori) e una met? a scelta (pi? o meno ? come fanno nelle facolt? umanistiche). Potrebbe essere un buon modo per riuscire a scegliere la propria strada tra le mille possibili in psicologia.
E' limitante il fatto che con le ore di lezione che abbiamo a disposizione non si possa infilare qualche corso riguardante la terapia cognitiva (approccio che stiamo studiando) e dare anche solo qualche accenno ad altri approcci.
Tutte queste cose ci verranno insegnate in futuro alla specialistica? Purtroppo per imparare anche solo una di queste prospettive elencate sopra e saperle utilizzare ai fini terapeutici bisogna fare altre scuole di specializzazione dopo la laurea e quindi pagare ancora soldi? Stando a quanto dicono i laureati o i laureandi (anche del vecchio ordinamento) il modo di far terapia non viene   insegnato neanche alla specialistica. Il modo per imparare, quindi, ? specializzarsi (dopo l'universit?) ed affrontare altri anni di studio ed altri soldi da uscire.
Sarebbe utile far s? che i professori diano un taglio pi? terapeutico o pi? clinico ai loro corsi. Questo ci aiuterebbe ad avere le idee pi? chiare di ci? che faremo una volta usciti da qui, ma rimane sempre il fatto che per formare uno psicologo ci vuole una buona dose di teoria ed una elevatissima dose di pratica.
Per esempio, non ha molto senso sapere benissmo la storia della psicologia, d'altronde credo che l'abbiamo studiata almeno in due corsi ed anche in altri, in parte.
Un'altra cosa davvero importante ? scegliere il tirocinio con cognizione della scelta che si sta facendo, dato che molto probabilmente la maggior parte di noi dovr? scrivere la tesi sul tirocinio fatto.
Chi ha una idea chiara di cosa far? una volta uscito da qui? Qualcuno ci sta concretamente aiutando a trovare lavoro?

Il titolo del testo comprendeva anche i tirocini. Non ho ampliato perch? c'? l'altra discussione sui "problemi amministrativi" dove ? stato trattato l'argometo tirocini...

Qualcuno ha qualche consiglio  o lamentela? :)
« Last Edit: March 27, 2006, 12:28:06 PM by mahanimj »
Será que ainda vai chegar o dia de se pagar até a respiração? Pela direção que o mundo está tomando eu vou viver pagando o ar de meu pulmão...

-Stoned Again-

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approcci terapeutici
« Reply #1 on: March 27, 2006, 06:32:50 PM »
Quote from: mahanimj
Qualcuno ha qualche consiglio  o lamentela? :)


eccomi!!!

dunque..il mio intento iniziale era quello di limare il discorso, proprio come ha detto massimo, ma alla fine mi sono bloccato ancora prima di iniziare.
il motivo ? semplice e ve lo spiego: oggi stavo leggendo per curiosit? la famigerata legge 59 del 18/02/1989 e mi ha colpito l'articolo 3

Quote

Art. 3
(Esercizio dell'attivit? psicoterapeutica)


1. L?esercizio dell?attivit? psicoterapeutica ? subordinato ad una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione almeno quadriennali che prevedano adeguata formazione e addestramento in psicoterapia, attivati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine riconosciuti con le procedure di cui all?art. 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica.
2. Agli psicoterapeuti non medici ? vietato ogni intervento di competenza esclusiva della professione medica.
3. Previo consenso del paziente, lo psicoterapeuta e il medico curante sono tenuti alla reciproca informazione.


ora..forse alla luce di questo bisogner? rivedere un pezzo di questo punto sulle varie prospettive/approcci terapeutici..per? pensavo che ormai, visto che ? luned? e domani ci troveremo, sarebbe meglio parlarne insieme per vedere che fare.
interventi sul forum comunque sono bene accetti
A volte è troppo testardo e un po\' chiuso, non dice molto le sue cose, ma a me piace da morire così..mi piace tutto..

SecretSybil

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approcci terapeutici
« Reply #2 on: March 28, 2006, 12:37:49 PM »
...ne abbiamo appunto parlato oggi alla riunione...

La MIA idea ?...
Sicuramente dovremmo sapere di pi? sulle varie teorie e approcci "in teoria"...cosa che abbiamo un po' studiato in Storia e Metodi della Psicologia (corso che personalmente mi ? servito tantissimo) e che studiamo in pratica "tra le righe" in ogni corso che facciamo...perch? ognuno ci presenta un approccio diverso (a parte quelli simili, tipo Neuroscienze, Psciologia Fisiologica e Neuropsicologia...e a parte Statistica...gli altri sono tutti di argomenti e approcci diversi).

Se invece vogliamo avere un quadro pi? pratico ed attuale...allora l? s?, siamo un po' carenti...

Ripetendo quello che avevo scritto in una mail poco tempo fa, non mi sembra giusto che dopo i cinque anni di universit? siamo gi? pronti a "operare in pratica"..perch? mi sentirei proprio come "un bambino appena uscito dalle elementari" e sinceramente la legge mi conforta....anche pensando che per fortuna nessuno di quelli che esce dopo cinque anni di universit? (magari prendendo 18 a tutti gli esami e non sapendo praticamente nulla) possa ad esempio avere a che fare con dei bambini in un contesto di assistenza sociale...
Perci? la mia idea (che so sar? antipatica a molti) ? che sia pi? che giusto che dobbiamo studiare ancora, fare esami di stato, andare in analisi se vogliamo fare i terapeuti, ecc ecc.... Alla fine penso sia un iter molto simile a quello di chi fa medicina...

Insomma, riassumendo...
S?, potrebbero dirci di pi? so "cosa fanno in pratica" gli esponenti dei vari approcci al giorno d'oggi, dovrebbo poter scegliere il tirocinio con pi? cognizione di causa (sempre rimandando all'altra discussione) ma secondo me dobbiamo vedere l'universit? pi? come una formazione teorica piuttosto che pratica. Perch? inevitabilmente viene prima la teoria e poi la pratica.

mahanimj

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approcci terapeutici
« Reply #3 on: March 29, 2006, 11:54:17 AM »
Purtroppo mi sono perso un bel po' di cose saltando le ultime due riunioni, mi spiace :(
In ogni caso, apparte il fatto che, a mio modo di vedere, una persona pu? avere 18 in tutti gli esami, ma essere un genio lo stesso (anche in una facolt? come psicologia; mi rendo conto che ? un po' utopico, ma il mio modo di pesare ? spesso utopico...), anche io credo utile specializzarsi, insomma non si finisce mai d'imparare, ma in questo modo, stando alla legge, lo psicoterapeuta diventa un vero e proprio mestiere d'elite; questo m'intristisce e ne sono contrario, dato che i miei valori sono contrari a questo.
Visto che la legge non la posso cambiare (ma si potrebbe fare una battaglia politica su questo, noiosa ma utile), rimane il fatto che siamo carenti sul piano pratico ed attuale e che la teoria  (che rimane importante) ? secondo me eccessiva. Voglio dire che troppa teoria pu? annebbiare la mente, pu? precludere altri modi pensare, cosa che non succederebbe con pi? pratica , dato che, a mio modo di vedere, renderebbe a tutti le idee pi? chiare.
Un semplicissimo e piccolissimo passo in avanti verso la risoluzione di questo problema potrebbe essere un piccolo accenno, da perte dei professori, a quello che ? il mestiere che loro svolgono ogni giorno, quindi ai pazienti con cui hanno a che fare quotidianamente.
Será que ainda vai chegar o dia de se pagar até a respiração? Pela direção que o mundo está tomando eu vou viver pagando o ar de meu pulmão...

dany

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Mmmh
« Reply #4 on: March 29, 2006, 01:39:23 PM »
Sono d'accordo con Massimo sul fatto della scarsa presenza di pratica nella nostra facolt?!
Che diamine,possiamo fare 800 cose diverse, dalla statistica alla clinica, dal cognitivismo alle neuroscienze...
Ma sinceramente non ho ancora ben capito cosa ad esempio si possa fare come "lavoro" nei diversi settori.. Probabilmente non esisteranno neanche lavori tipo..
Insomma sarebbe bello che qualche volta si andasse a vedere realmente cosa fanno i professori o chi che sia nei diversi ambiti che studiamo.
Questo credo che sia importante, il discorso sulgli approcci terapeutici ? solo un aspetto di questo discorso + generale, se voi siete d' accordo  :D ..
Manca il contatto tra teoria, che resta sospesa nell'iperuranio; e la pratica, l'applicazione di ci? che studiamo. :mad:

Magari si potrebbe dirigere verso quest'ottica il discorso sugli approcci.
Ditemi cosa ne pensate.

SecretSybil

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approcci terapeutici
« Reply #5 on: March 30, 2006, 03:36:34 PM »
S?, mi accorgo di aver scritto delle cose un po' troppo "drastiche"...rispiego meglio quello che intendevo...

Quote from: mahanimj
In ogni caso, apparte il fatto che, a mio modo di vedere, una persona pu? avere 18 in tutti gli esami, ma essere un genio lo stesso (anche in una facolt? come psicologia; mi rendo conto che ? un po' utopico, ma il mio modo di pesare ? spesso utopico...)

Ho sbagliato..non volevo fare un discorso "sui voti" (sono d'accordo con te sul fatto che un voto basso non corrisponde per forza a scarsa conoscenza, e viceversa...uno pu? prendere 30 solo perch? gli ha chiesto le 3 cose che sapeva...), ma era per dire che uno potrebbe aver studiato "solo per avere un pezzo di carta" e poter lavorare...spero che nessuno lo faccia nella nostra professione..ma...la gente non finisce mai di stupire...
Quello che intendevo ? che uno che ? laureato e che quindi ha sostenuto tutti gli esami, potrebbe avere in realt? delle basi non troppo solide per affrontare subito un lavoro...quindi credo sia giusto dover fare un esame di stato e scuole di specializzazione successive.

Quote from: mahanimj
anche io credo utile specializzarsi, insomma non si finisce mai d'imparare, ma in questo modo, stando alla legge, lo psicoterapeuta diventa un vero e proprio mestiere d'elite; questo m'intristisce e ne sono contrario, dato che i miei valori sono contrari a questo.
Visto che la legge non la posso cambiare (ma si potrebbe fare una battaglia politica su questo, noiosa ma utile), rimane il fatto che siamo carenti sul piano pratico ed attuale e che la teoria  (che rimane importante) ? secondo me eccessiva. Voglio dire che troppa teoria pu? annebbiare la mente, pu? precludere altri modi pensare, cosa che non succederebbe con pi? pratica , dato che, a mio modo di vedere, renderebbe a tutti le idee pi? chiare.

S?, anche qui non volevo dichiarare la "superiorit?" della teoria sulla pratica...quello che penso ? stato molto bene espresso da Blandino nell'ultima lezione: dopo i cinque anni di Universit? non pronti a lavorare come terapeuti, perch? siamo piccoli  :) Per fare il terapeuta serve una certa "esperienza di vita" che si acquisisce solo con gli anni... Non saremmo capaci di "trattare e aiutare" una persona che ha problemi con i figli o parla dei "problemi di mezza et?" semplicemente perch? non potremmo fare riferimento alla nostra esperienza di vita.
Questo intendevo per "teoria"...sicuramente mi riferivo anche alle teorie spiegate a lezione (e sono d'accordo con te quando dici che troppa teoria potrebbe essere "dannosa" perch? si rischia di dogmatizzare tutto), ma penso sia giusto che servanno altri anni di studio anche per darci il tempo di conoscere pi? cose, inserirle in vari contesti ed elaborarli..non solo per "studiarli dal punto di vista dello studente".

...non so se sono stata chiara....? un po' complicato...  :)

Sicuramente maggiori accenni da parte dei professori su quale sia il loro lavoro in pratica, su cosa fanno con i pazienti, &simili, sarebbe molto utile...questo lo possiamo chiedere!  ;)

..ovviamente tutto questo discorso non vale per professioni (molto) diverse da quella del terapeuta: per lavorare in un laboratorio ? meglio la pratica!

mahanimj

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approcci terapeutici
« Reply #6 on: March 31, 2006, 02:35:51 PM »
Quote from: Rebe
Quello che intendevo ? che uno che ? laureato e che quindi ha sostenuto tutti gli esami, potrebbe avere in realt? delle basi non troppo solide per affrontare subito un lavoro...quindi credo sia giusto dover fare un esame di stato e scuole di specializzazione successive.

Sono d'accordo, quello che non mi va gi? ? il fatto che per sostenere questo esame bisogna frequentare e pagare un'altra scuola che dura 4 anni.
Quote from: Rebe
quello che penso ? stato molto bene espresso da Blandino nell'ultima lezione: dopo i cinque anni di Universit? non pronti a lavorare come terapeuti, perch? siamo piccoli  Per fare il terapeuta serve una certa "esperienza di vita" che si acquisisce solo con gli anni... Non saremmo capaci di "trattare e aiutare" una persona che ha problemi con i figli o parla dei "problemi di mezza et?" semplicemente perch? non potremmo fare riferimento alla nostra esperienza di vita

Ho saltato le ultime 2 lezioni di Blandino e mi spiace tantissimo (ci sono state delle cause di forza maggiore), ma credo sia molto significativo quello che dice. Una cosa "cattiva per? dovete concedermela:
io non avr? la sfacciatagine di dire che non ho bisogno di altri anni di studio e di altre esperienza di vita, ma Blandino non dovrebbe avere la sfacciatagine di dire che tutti quelli che escono dai 5 anni universitari hanno necessario bisogno di studiare ancora....intendo dire che le esperienze di vita ci saranno sempre, in ogni caso.
Será que ainda vai chegar o dia de se pagar até a respiração? Pela direção que o mundo está tomando eu vou viver pagando o ar de meu pulmão...

stefy small

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approcci terapeutici
« Reply #7 on: April 01, 2006, 01:44:56 PM »
E' vero che le esperienze di vita sono importanti...su questo non c'? dubbio! il problema, a mio avviso ? che magari non tutti avranno un figlio ed ? impensabile fare le stesse esperienze che fa un cliente! :eek: Credo che con ogni cliente ci si debba adattare...secondo la metafora psicologica che si segue e ci vuole molto buon senso, ma anche un p? di pazzia! :D
Vi racconto di uno psicologo molto bravo a cui era capitato un paziente depresso. Prima di iniziare la seduta il terapeuta dice al paziente:" Faccia il giro dell'isolato a testa in su e poi viene qui e mi racconta". Ora il depresso cosa fa solitamente? Guarda a terra...come quando noi siamo tristi...facendogli cambiare prospettiva..cambia la sua sensazione del mondo! Come se avesse pi? di un'alternativa! :)
Sicuramente ? importante specializzarsi, ma soprattutto credo sia anche una questione di soldi... perch? per fare i terapeuti bisogna pagare una scuola di specializzazione.  :mad:
Con ci? non voglio dire che queste cose non servano, sono essenziali...ma potrebbero affiancarsi alla tanta teoria dell'universit?! A mio avviso l'universit? non pu? solo insegnare contenuti...come se fossimo un pentolone in cui riversare anni di storia...ci deve dare anche gli strumenti per capire e sinceramente questo l'ho visto poco da parte dei prof..se non da pochi!
Credo sia importante per uno psicologo entrare in analisi...deve essere consapevole dei suoi problemi! ;)
Boh forse sono stata troppo dura...e forse mi aspettavo troppe cose dall'universit?....per? questo ? un p? il mio punto di vista! :)
Buona giornata! ;)

SecretSybil

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approcci terapeutici
« Reply #8 on: April 02, 2006, 12:23:34 PM »
Quote from: stefy small
E' vero che le esperienze di vita sono importanti...su questo non c'? dubbio! il problema, a mio avviso ? che magari non tutti avranno un figlio ed ? impensabile fare le stesse esperienze che fa un cliente! :eek: Credo che con ogni cliente ci si debba adattare...secondo la metafora psicologica che si segue e ci vuole molto buon senso, ma anche un p? di pazzia! :D

Infatti quello di "avere un figlio" ? una delle mille cose possibili...penso che un terapeuta possa anche rifiutarsi di seguire un paziente se non "si sente pronto, adatto, preparato", ecc ecc...e magari consigliargli un altro terapeuta, o no?

...era un esempio per dire che, a parte la scuola, serve altro per poter fare il terapeuta e chi dice "l'universit? dovrebbe farci fare subito pratica, ? assurdo che dopo i cinque anni non possiamo gi? esercitare la professione" secondo me ? un po' esagerato.
Non mi riferisco a maha perch? il suo punto di vista ? molto chiaro e senza dubbio non ? quello che ho appena detto  :)

Stefy...tu sei proprio delusa da questa universit?...da tutti i punti di vista! ....eri venuta a fare una visita quando eri ancora al liceo e ti avevano fatto vedere degli studenti del primo anno che sezionavano cervelli e scrivevano una riga per sbrigare tutte le faccende burocratiche?  :D  :p ehehehehehheeh! ....a parte gli scherzi, mi dispiace che tu sia cos? delusa...

stefy small

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approcci terapeutici
« Reply #9 on: April 02, 2006, 06:14:05 PM »
Quote
Originalmente inviato da Rebe:
un terapeuta possa anche rifiutarsi di seguire un paziente se non "si sente pronto, adatto, preparato", ecc ecc...e magari consigliargli un altro terapeuta, o no?

Sono perfettamente d'accordo con te! :) se uno non si sente preparato per svolgere una terapia con quel cliente ? giusto consigliargli un altro terapeuta.


Quote
Originalmente inviato da Rebe:
a parte la scuola, serve altro per poter fare il terapeuta e chi dice "l'universit? dovrebbe farci fare subito pratica, ? assurdo che dopo i cinque anni non possiamo gi? esercitare la professione" secondo me ? un po' esagerato.

Non volevo dire questo, non possiamo fare psicoterapia solo dopo l'universit?, ma questa potrebbe offrirci qualcosa in pi?...in ogni caso anche dopo la scuola di specializzazione vieni seguito nelle tue prime psicoterapie....e c'? tutto il tempo per diventare bravi! :D
La mia posizione ? abbastanza simile a quella di maha nel senso che credo che l'universit? possa darci maggiori competenze...forse ? un p? utopico! :o


Quote
Originalmente inviato da Rebe:
a parte gli scherzi, mi dispiace che tu sia cos? delusa...

Forse le mie critiche sono state troppo dure...diciamo che il primo anno mi ha deluso parecchio, non tanto come materie, ma come aspettative in generale...avevo delle aspettative esagerate! :D
No, non avevo visto studenti tagliare cervelli  :D solo ora li vedo! e alla fine non mi deludono neanche pi? di tanto! :D

mahanimj

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approcci terapeutici
« Reply #10 on: April 03, 2006, 11:34:28 AM »
Quote from: Stefyp

Quote from: Rebe
un terapeuta possa anche rifiutarsi di seguire un paziente se non "si sente pronto, adatto, preparato", ecc ecc...e magari consigliargli un altro terapeuta, o no?

Sono perfettamente d'accordo con te!  se uno non si sente preparato per svolgere una terapia con quel cliente ? giusto consigliargli un altro terapeuta.

Durante le prime sedute di analisi (questo lo so grazie all'analisi di una mia amica con una analista junghiana) un analista dice esplicitamete che le prime sedute sono di "prova". Normalmente le sedute di prova sono +0- 5...
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viok

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Versione definitiva?
« Reply #11 on: April 18, 2006, 11:41:20 PM »
Scusate, non ho capito quale sia la versione definitiva...
Ce ne ? una di Massimo all'inizio seguita da tanti commenti, ma alla fine manca una definitiva...
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
             VioK  ;)
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viok

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approcci terapeutici
« Reply #12 on: April 20, 2006, 11:49:32 PM »
Manco da un bel p? da questa stanza. Ho parecchi arretrati.... :)

Quote from: SecretSybil
...perch? ognuno ci presenta un approccio diverso (a parte quelli simili, tipo Neuroscienze, Psciologia Fisiologica e Neuropsicologia...e a parte Statistica...gli altri sono tutti di argomenti e approcci diversi).


No, non ? affatto vero! Tutti i corsi che seguiamo (a parte Blandino) si riferiscono ad un solo approccio: il cognitivismo italiano. Il cognitivismo italiano ? un tipo di cognitivismo che rinnega totalmente il comportamentismo e si orienta molto verso le scienze cognitive. E questo vale anche per i corsi di neuropsicologia. Quindi, non solo noi studiamo un solo approccio, ma anche visto sotto una particolare luce.
Questa non ? un'idea mia su cui discutere. Chiedete a Tirassa, Adenzato, Airenti, Colle, ecc... e vi confermeranno.
D'altra parte appartengono tutti al centro di Scienze Cognitive fondato capeggiato da Bara.
Guardate qui http://www.psych.unito.it/csc/eng/people.html .
Ci sono tutti a parte Blandino.
Non ? una critica: ? un dato di fatto. D'altra parte sarebbe impossibile se non fosse cos?. Se volessimo avere 5 approcci (per non esagerare) dovremmo avere un'universit? legata a 5 centri della portata di quello di Bara.
Nella mia scuola di specializzazione, per studiare tanti approcci, infatti, chiamano insegnati da tanti centri di studio diversi. Per? in universit? ? difficile far cos?.
Gi? non ci danno un'aula per parlarne tra di noi perch? dicono che gli altri approcci non fanno parte delle questioni strettamente legate alla didattica... figuriamoci se chiamano professori di altri centri!
Quindi teniamoci stretto Blandino!  :)

Quote from: Dany
Ma sinceramente non ho ancora ben capito cosa ad esempio si possa fare come "lavoro" nei diversi settori..


Questa ? veramente una cosa grave!

Quote from: SecretSybil
...quello che penso ? stato molto bene espresso da Blandino nell'ultima lezione: dopo i cinque anni di Universit? non pronti a lavorare come terapeuti, perch? siamo piccoli  Per fare il terapeuta serve una certa "esperienza di vita" che si acquisisce solo con gli anni... Non saremmo capaci di "trattare e aiutare" una persona che ha problemi con i figli o parla dei "problemi di mezza et?" semplicemente perch? non potremmo fare riferimento alla nostra esperienza di vita.


Certo! Concordo con te e con Blandino! Jung diceva: "Non puoi portare un altro dove non sei ancora arrivato tu". Sicuramente avere delle esperienze di vita come una famiglia, dei figli, ecc. aiuta molto per? non ? una cosa fondamentale. Anche perch? il mio modo di vivere un'esperienza ? sempre in generale diverso da quello dell'altro.
Come diceva Blandino, aiuta moltissimo andare in analisi. Non per niente l'analisi ? obbligatoria per moltissime scuole di specializzazione (compresa quella di Blandino).
E poi lasciatemi essere franco. Non sempre ? facile parlare con gli altri, specialmente se sconosciuti o poco conosciuti delle proprie emozioni, dei propri sentimenti, dei propri istinti... Tra di noi non ? forse difficile?
Sicuramente ? difficile tra persone che si conoscono poco. Ma uno psicologo non parla di ste cose con persone che conosce poco?
Un grande passo avanti verso l'"esperienza" ? quello che riguarda le proprie competenze emotive... e queste non si acquisiscono studiando... certo, non ? facile per nessuno!

Quote from: SecretSybil
credi che un terapeuta possa anche rifiutarsi di seguire un paziente se non "si sente pronto, adatto, preparato", ecc ecc...e magari consigliargli un altro terapeuta, o no?

 
Certo! Mi pare sia una cosa che avvenga spesso. Quando un terapeuta non ? in grado di gestire il controtransfert, oppure ha un caso particolarmente difficile o fuori dalle patologie in cui pi? ? specializzato, manda il paziente da un collega.
« Last Edit: April 21, 2006, 12:09:47 AM by viok »
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             VioK  ;)
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