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spesso l'intuizione è figlia dell'avventatezza, certe scelte e decisioni prese in maniera avventata portano a conseguenze difficili da sopportare.. bisogna non rinunciare mai alla propria intuizione e voglia di libertà ma, considerando e calcolando le possibili conseguenze, cercare un giusto compromesso che ti faccia raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo..
Certamente all'epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro. Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.
E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostriaffetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.
La mia terza storia è a proposto della morte. Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato. Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perchè quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore.
è ovvio che ognuno deve cercare di creare lui il suo solco e non seguire un solco altri, è ovvio che ci si augura di avere il coraggio di seguire sempre le intuizioni e i sentimenti.. ma è anche vero che spesso l'intuizione è figlia dell'avventatezza, certe scelte e decisioni prese in maniera avventata portano a conseguenze difficili da sopportare.. bisogna, IMHO, trovare una via di mezzo anche in questo, non rinunciare mai alla propria intuizione e voglia di libertà ma, considerando e calcolando le possibili conseguenze, cercare un giusto compromesso che ti faccia raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo..insomma non condivido questa concezione di vita al cardiopalma, io sono un tipo più tranquillo, adoro ragionare e riflettere, la fretta è cattiva consigliera e il cuore batte per ragioni spesso oscure alla ragione, non sono affidabili ne l'una (la frettolosa intuizione) ne l'altra (la decisione sentimentale)apprezzo molto l'elogio che ha fatto nei confronti dell'indipendenza del sapere, del cercare sempre e cmq di avere un'idea proprio, di non farsi oscurare dagli altri; probabilmente è un discorso un pò scontato, ma è giusto ricordarlo spesso e volentieri...
Non sono molto d'accordo. Innanzitutto è un pò fantasioso pensare di poter "incatenare" le proprie intuizioni insieme a dei ragionamenti logici..Uno può anche pensarci e rifletterci bene, però se sente di fare la cosa che ritiene più giusta secondo me non c'è ragionamento che tenga
Un pò come quando uno nell'indecisione di una cosa decide di fare "testa o croce" :asd: Gli esce l'opzione che a pelle gradisce di meno e alla fine non tiene conto del lancio della moneta dicendo "non posso mica basarmi sul lancio di una moneta".. :ahah: L'intuizione è fondamentale...io preferisco fare come i cani e seguire l'istinto..
dico miglior risultato in relazione al minimo sforzo
e allora...W robot edonista! non capisco l'esempio...Allora...all'inizio sei indeciso, quindi non hai nessuna istinto da seguire... Poi fai testa o croce, quindi senza seguire nè l'istinto (che comunque non c'era) nè la ragione. Poi però non segui il caso, ma ragioni e dici "scelgo io, non la moneta". E poi in realtà non scegli ragionando, ma seguendo l'istinto...ma quale, se all'inizio eri indeciso? :wacko: così ancora non è super chiaro... :happy: Stefano, Dolin dice che lui ha in mente il miglior risultato e vuole raggiungere quello. Poi tra le varie opzioni per raggiungere il miglior risultato, sceglie quella che richiede il minimo sforzo (ma che quindi porta comunque al miglior risultato).