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Carissim*,come saprete, il DdL Gelmini e i tagli al fondo difunzionamento dell'Universita' minacciano di creare unasituazione insostenibile per l'Universita' pubblica e inparticolar modo per i ricercatori.In risposta a questa situazione, a partire da febbraiomolti ricercatori di Torino hanno deciso di dichiararel'indisponibilita' a ricoprire incarichi didattici nonobbligatori per legge. Questa forma di protesta e' ormaiampiamente diffusa a livello nazionale in piu' di 30atenei (compresi tutti i piu' grandi), come poteteverificare sul sitohttp://wpage.unina.it/apezzell/sito/unidoc/index.htmlA Torino l'adesione alla protesta e' stata manifestata daicolleghi delle facolta' di Agraria, Economia. Farmacia,Lettere e Filosofia, Lingue, Psicologia, Scienze dellaFormazione, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali,Scienze Politiche e Veterinaria. Attualmente coinvolgepiu' di 450 ricercatori sui 900 totali.Le richieste dei ricercatori sono state delineate il 29aprile in un'assemblea nazionale a Milano che ha visto lapartecipazione di piu' di 200 delegati provenienti da 35universita', e si e' conclusa con l'approvazione di undocumento (in calce e in allegato) in cui trovate unelenco dei punti critici sollevati e le richieste deiricercatori indisponibili.Il DdL Gelmini, nel quale sono contenute le varie normelesive per l'Universita' pubblica e in particolar modo peri ricercatori strutturati e precari, e' in fase didiscussione al Senato e presto approdera' alla Camera: inquella sede ci sara' l'ultima occasione per otteneremodifiche sostanziali, prima di dover mettere in attol'annunciata indisponibilita'.Ad oggi sono in corso da parte del Ministero prese dicontatto con vari esponenti del movimento dei ricercatori,finalizzate a creare le condizioni per una trattativadiretta ministero-ricercatori indisponibili sulla base deldocumento di Milano.Per dare forza alle richieste dei ricercatori, tutte leassociazioni sindacali e della docenza hanno indetto unasettimana di mobilitazione unitaria (in allegato) per lasettimana del 17 al 22 maggio, alla quale i ricercatoritorinesi riuniti in assemblea hanno deciso di partecipareastenendosi da tutta l'attivita' didattica (corsi edesami) e organizzando iniziative per informare glistudenti e l'opinione pubblica sul grave pericolo cheincombe sugli Atenei italiani.Per avere l'opportunita' di discutere ed informarsi sullasituazione attuale e le prospettive future vi invitiamo adintervenire ad unaASSEMBLEA GENERALE - Martedi' 11 Maggio, ore 14:00 pressol'Aula Magna Primo Levi, via Giuria 7aperta a *tutte* le componenti dell'Universita', nel qualeverra' discussa la situazione attuale e le prospettivedella protesta a livello locale e nazionale, le richiesteda portare al ministero, le iniziative di supporto daintraprendere nei prossimi giorni e il coordinamento trale varie componenti universitarie.Sperando di vedervi numerosi, un caro salutoAlessandro Ferretti per il Coordinamento Ricercatori UniTo
ASSEMBLEA NAZIONALE DEI RICERCATORI UNIVERSITARIMILANO, 29 APRILE 2010Mozione sul DDL di riforma dell?Università e sugliobiettivi della mobilitazione dei ricercatoriLe ricercatrici e i ricercatori degli atenei italiani inmobilitazione, riuniti in assemblea a Milano:- viste le condizioni di collasso in cui versa il sistemauniversitario;- considerato il fallimento degli interventi di riformaavviati finora;- vista la tendenza a diminuire progressivamente lerisorse finanziarie necessarie al funzionamento delsistema;- ritenendo che lo sviluppo dell?Università statale edella ricerca scientifica sia un elemento essenziale peril benessere economico e sociale del Paese;riconoscono la necessità di una profonda ristrutturazionedel sistema universitario nazionale;prendono atto delle scelte intraprese dal Governo con ildisegno di legge 1905s (c.d. ddl Gelmini);esprimono forte preoccupazione per i contenuti del ddl, inparticolare per i seguenti motivi:- la scomparsa della ricerca dalle funzioni fondantidelle università; - la deriva aziendalistica e dirigistica delle università; - l?emergere di aspetti che comportano lamarginalizzazione dei ricercatori attuali e futuri; - la precarizzazione della ricerca; - la delega al governo sulla riforma del diritto allostudio.Sottolineano che questi provvedimenti si inseriscono in unquadro di crescente impoverimento di risorse finanziarie edi personale, conseguenza dei tagli attuati con le leggi133/08 e 1/09, in forte controtendenza con i trendinternazionali;Chiedono:- il mantenimento dell'autonomia e del caratterefondamentalmente pubblico del sistema universitario, conpresenza maggioritaria -su base elettiva- delle componentiuniversitarie rispetto a quelle esterne e conpartecipazione paritetica in tutti gli organi di governo egestione degli atenei, fermo restando che l?indirizzopolitico e le competenze su didattica e ricerca spettanoesclusivamente a chi appartiene alla comunitàuniversitaria; - l?abolizione dei tagli al finanziamento degli atenei,della ricerca e del diritto allo studio e un piano dirifinanziamento anche per ottemperare agli impegni presidall'Italia a livello di Unione europea; - l'uso della valutazione delle strutture (Dipartimenti)come metodo prevalente nella distribuzione delle risorsealle stesse, con eventuale premialità di quoteaggiuntive, a fronte di finanziamenti certi, congrui econ programmazione almeno triennale; - una riorganizzazione delle tre fasce attuali in unruolo unico, articolato almeno su tre livelli, conadeguata retribuzione per gli oneri aggiuntivi rispettoalla normativa vigente; - una chiara separazione dell'allocazione delle risorsetra reclutamento e progressione di carriera; - il finanziamento di un reclutamento straordinariofinalizzato al raggiungimento della media europea nelrapporto docenti/studenti, per non aggravare il divarioesistente rispetto ai paesi OCSE, rapporto che già oggi èsignificativamente maggiore rispetto a quello italiano; ecomunque chiedono la conservazione dell?attuale numerocomplessivo di ricercatori e professori; - di prevedere, con finanziamenti dedicati, un numeroadeguato di progressioni di carriera per gli attuali RTImediante valutazione nazionale e, comunque, a regimeeliminare tutte le distinzioni in termini diaccessibilità alla progressione tra RTI e RTD; - la cancellazione delle previste misure di riduzionedella presenza dei ricercatori e dei prof. associatinelle commissioni di concorso e negli organi di governodell?Università; - l?equiparazione con i professori universitari associatie ordinari in materia di prepensionamento, con laprospettiva di adeguare l?età pensionabile dei docentialla media europea; - l?istituzione di un?unica figura pre-ruolo chiaramentelegata a percorsi certi (tenure track), con l?allocazionedelle risorse specifiche per la progressione di carrieraall?atto dell?assunzione; - proclamano la continuazione dell?indisponibilità atutte le forme di didattica frontale non obbligatoriarichiamando formalmente i nuclei di valutazione a nonconsiderare i ricercatori per la formulazionedell?offerta formativa; - dichiarano che la loro protesta non cesserà fino aquando non verranno presi provvedimenti per accogliere leloro richieste; - aderiscono alla settimana di mobilitazione indetta datutte le sigle sindacali prevista dal 17 al 22 maggioauspicando che essa assuma un carattere unitario,coinvolgendo docenti, ricercatori strutturati e non,dottorandi, studenti e personale tecnico-amministrativo.Milano, 29 aprile 2010