Benvenuti nel nuovo portale di SognoPsicologia.org!
Ho diviso l'assemblea in tre blocchi1° blocco: 270Jacopo spiega la 270, con le relative conseguenze in particolare nella nostra facoltà:colloqui/numero prog. alle magistrali. Problema rapporto fra numero studenti e professori (nella nostre magistrali mancano circa 9/10 docenti: sono solo in 70 contro gli 80 richiesti).100/150 studenti sono attualmente di troppo nei corsi specialistici. Se non si vorrà finire nella lista nera (causa non adesione alle leggi), è d'obbligo il numero chiuso alle magistrali.Si affronta con Rossi il discorso sulla programmazione: la facoltà dovrebbe sapere prima quanti studenti ci saranno l'anno successivo per programmare il corso, anche in base alle risorse (punto che mi è un po' oscuro, non sarà l'unico). Segue l'intervento di Nicola sul significato della parola "università" e sul compito della stessa rispetto allo studente: non è sufficiente che essa ci dia competenze e conoscenze; essa ci deve bensì formare, crescere e darci una sorta di interfaccia culturale che vada aldilà del proprio settore di studi.Intervengono alcuni ragazzi subito toccati da questo maledetto numero chiuso: "certo, è giusto che tutti entrino alle magistrali, ma come?", "Il numero chiuso triennale non è abbastanza severo, mi viene da pensare che sia per quello che siamo in troppi", "uno che si è laureato a Torino alla triennale dovrebbe comunque avere la precedenza sui forestieri".Riporto poi alcuni dati espressi da rossi:per i corsi triennali (1° canale) dovrebbero esserci 4 professori per ogni annualità, per i corsi magistrali (2° canale) 3 docenti per ogni annualità.Inoltre ho trascritto un rapporto: 1professore ogni 50 studenti, non so a cosa si riferisca in realtà, ma credo all'attuale situazione della nostra facoltà.Tirassa ampia il discorso parlando della conoscenza e del ruolo del docente come portatore/promotore di questa all'interno di una nazione disinvestita dalla sete e dalla diffusione del sapere. "il compito è difficile, molto dipende dal senso critico dello studente, al più posso spostare l'orientamento al voto di 10 persone, ma poi, che altro fare?"Il discorso passa quindi sul tema del diritto allo studio.Infine un ragazzo chiede: "su che competenze ci valutereste per l'accesso alle magistrali? abbiamo tutti ricevuto una preparazione diversa a seconda dell'ateneo di provenienza".2° Blocco: Riforma Universitaria 160Stefano illustra i punti centrali del disegno di legge sottolineando che:"l'applicazione delle norme non dovrà gravare sulla spesa pubblica"La riforma attacca il diritto allo studio e il reclutamento/turn over; il potere verrà accentrato.RETTOREpotrebbe essere un esterno all'ateneo, venire ovvero da Cagliari o Catania o Aosta. Inoltre rispetto ad ora dovrebbe avere più competenze "manageriali".CDACon l'ingresso dei privati (al 40%: rettore + 5 esterni scelta da chi?, + 5 interni) nel Cda l'uni potrebbe diventare una vera e propria azienda.Sarebbe responsabile delle linee politiche dell'ateneo (decisione e attuazione), oltre che della gestione economica; avrebbe più poteri del senato accademico.SEN. ACCADEMICOOra è l'organo politico che decide le linee programmatiche dell'ateneo: dove dirigere le risorse, programmazione e progettazione didattica e ricerca, decisione apertura/chiusura corsi di laurea, decisione obiettivi. In futuro: passerà da 42 a 35 studenti, perderà qualsiasi responsabilità e potere decisionale; potrà infatti fare proposte e esprimere pareri, perdendo ogni tipo di licenza esecutiva. Tutte o quasi le precedenti mansioni saranno nelle mani del CDA.DIPARTIMENTI E FACOLTA'Ora: il dipartimento si occupa della ricerca, la facoltà della didattica.Con la Riforma: scompaiono in concreto le facoltà che dovranno svolgere solo ruoli coordinatori, sparisce il CDF, nasce il direttivo, il dip. si occuperà anche di didattica.FONDO DI MERITOper promuovere l'eccellenza verrà istituito un fondo di merito per invogliare appunto lo studente ad eccellere; grazie a questo fondo verranno istituiti prestiti ad honorem (buoni studio da restituire al termine degli studi). Il problema è: da dove escono i fondi per il fondo? considerato che non ci devono essere spese pubbliche, i soldi proverranno da finanziamenti privati.VALUTAZIONE E RECLUTAMENTOvi rimando alle slide inviate da jacopo in ml considerato che non vorrei riportare analisi tecniche già descritte dettagliatamente.alla fine della presentazione di stefano interviene un individuo non identificato, una spia o un infiltrato che chiameremo per semplicità il ricercatore dal pullover blu.questi sostiene che: "alla fin fine questa riforma è abbastanza ed imprecisa, ma per il resto se il potere è concentrato nel cda o nel senato accademico, cambia poco, solo il contenitore"--No comment..Alche, forse per nascondere le sparate del collega inesperto, finalmente interviene roccato: "in realtà l'ateneo oltre a non ricevere più fondi, subirà delle nuove spese che prima erano a carico dello stato e del pubblico, l'università dovrà sborsare quindi più soldi, oltre che non riceverli più" (mi pare si riferisse a calcoli di valutazione e di elaborazione sull'andamento dell'ateneo, ma non sono sicuro). E poi: "la valutazione del virtuosismo universitario verrà effettuata sugli atenei e non sulle facoltà singolarmente, si fa quindi un unico calderone non considerando che ci sono facoltà più o meno virtuose all'interno dello stesso ateneo". Infine si incazza con la riforma...Mi pare poi che intervenga Adenzato per dire, tra le altre cose, che ci sarà un'intrusione ministeriale anticostituzionale all'interno di un organo decisionale universitario (non ricordo quale, sta di fatto che il presidente di tale commissione sarà scelto direttamente dal ministero, cosa che prima non succedeva).Intanto il ricercatore dal pullover blu, accortosi della castronata, scappa dall'assemblea.Parla poi nicola chiedendo a tirassa e agli altri che tipo di azione sarebbero disposti a fare contro il sistema: "tirassa, lei si dimetterebbe?", segue risposta di questi, discorso sulle referenze (proposta di non citare l'ateneo di appartenenza accanto al proprio nome sulle pubblicazioni)interviene poi un guru della filosofia dei tempi passati che dice, giustamente: "Occorre più qualità per combattere i modelli attuali, precostituiti, dobbiamo proporre modelli alternativi, basati su nuovi valori"successivamente scade in un arringa contro le manifestazioni in generale, scambiandoci forse per un gruppo della sinistra più sovversiva.Interviene elisa in riferimento al discorso sulla qualità: "non mi interessa una qualità per 50 persone, a sto punto preferisco meno qualità ma per tutti"Nasce poi una discussione sulle tasse fra rossi, Jacopo e tirassa che la spara grossa ("in settima fascia ci sono solo i non evasori, non avete ottenuto altro che un atto simbolico"). A tal proposito interviene Angela Fedi che, oltre a cazziare Tirassa, ci sostiene affermando che gli studenti stiano andando nella giusta direzione. Cazzia anche pullover blu: "fra cda e senato accademico cambia eccome, il primo è composto da poche persone, l'altro da 40 e passa. Tra l'altro il s.a. è elettivo. Il cda solo in parte, e ancora meno in futuro".Mi permetto di aggiungere che il cda a differenza del senato accademico si occupa anche della gestione economica. Se potere decisionale e economico si ritrovassero nelle mani delle stesse persone sarebbe assai diverso dalla situazione attuale, dove i due poteri sono separati: meno trasparenza e moltà più liberta per il cda e il volere dei privati.Cito anche il botta e risposta Gabriele R./ preside sulla questione università/società, università e ricerca per pochi o per tutti? fine a se stessa o fini pratici? Crea interfaccia culturale?3° Blocco: BibliotecaSilvia ci spiega i problemi della kiesow, di chiara e dei coperativisti in generale, ci ricorda dell'aperitivo.Interviene a tal proposito un cooperativista, bibliotecario del dams (di cui non ricordo mai il nome) che fa un discorso quasi commuovente sulla democrazia (è democrazia scendere in piazza, non terrorismo di massa), oltre che sulla loro situazione.Spero di aver messo tutto e di essere stato sufficientemente preciso senza annoiare.a prestoGabri f.