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Author Topic: interesse d'azienda o censura di internet?  (Read 2968 times)

mahanimj

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interesse d'azienda o censura di internet?
« on: February 24, 2010, 03:24:48 PM »
"Il tribunale di Milano ha condannato tre dirigenti di Google accusati di diffamazione e violazione della privacy per non avere impedito nel 2006 la pubblicazione sul motore di ricerca di un video che mostrava un minore affetto da sindrome di Down insultato e picchiato da quattro studenti di un istituto tecnico di Torino"

http://temporeale.libero.it/libero/fdg/3367130.html

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/24/news/condanna-video-2409480/

vi riporto le due controparti:
1) "Siamo molto soddisfatti perché con questo processo abbiamo posto un problema serio, ossia la tutela della persona umana che deve prevalere sulla logica di impresa". Lo hanno affermato il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e il Pm Francesco Cajani, al termine del processo milanese nel quale tre dirigenti di Google sono stati condannati a sei mesi di reclusione in relazione a un video che mostrava un minore disabile vessato e picchiato da compagni di scuola e che venne caricato sul motore di ricerca. I Pm avevano chiesto la condanna di tutti e quattro i dirigenti di Google imputati, a pene comprese tra i sei mesi e un anno di reclusione. Un dirigente, invece, è stato assolto perché il giudice per lui e per gli altri imputati non ha riconosciuto l'accusa di diffamazione. "La tutela della persone é fondamentale nella società di oggi - hanno spiegato Robledo e Cajani -. E la libertà di impresa non può mai prescindere dalla tutela della dignità umana, come ha dimostrato questo processo". Questo, secondo Robledo e Cajani, "non è stato un processo sulla libertà della rete come alcuni hanno detto. Si é posto invece per la prima volta in Italia un problema serio sui diritti della persona nella società di oggi".

2) La sentenza del tribunale di Milano che ha condannato tre dirigenti di Google, in relazione a un video che mostrava un minore disabile picchiato da compagni di scuola e che venne caricato sul motore di ricerca, è "un attacco ai principi fondamentali di libertà sui quali è stato costruito internet". Lo ha spiegato il portavoce di Google, Marco Pancini. Google ha chiarito che farà appello "contro questa decisione che riteniamo a dir poco sorprendente, dal momento che i nostri colleghi non hanno avuto nulla a che fare con il video in questione, poiché non lo hanno girato, non lo hanno caricato, non lo hanno visionato". Secondo il portavoce, dunque, i tre dirigenti sono stati dichiarati "penalmente responsabili per attività illecite commesse da terzi". Secondo Google, i tre dirigenti nel processo "hanno dato prova di coraggio e dignità, poiché il fatto stesso di essere stati sottoposti a giudizio è eccessivo". Google, nel corso del procedimento penale, ha sempre sostenuto che la responsabilità è di chi carica il video in rete. Per il portavoce di Google "se questo principio viene meno, cade la possibilità di offrire servizi su internet".

cosa ne pensate di questa sentenza di primo grado?
personalmente ritengo molto interessante questo intreccio tra possibili vantaggi per l'azienda per la pubblicazione e censura dell'informazione e la liberta della rete...sono entrambi pensieri estremi che si toccano paradossalmente in questo contesto...
Será que ainda vai chegar o dia de se pagar até a respiração? Pela direção que o mundo está tomando eu vou viver pagando o ar de meu pulmão...

Frà..

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interesse d'azienda o censura di internet?
« Reply #1 on: February 25, 2010, 11:40:38 AM »
Io sono d'accordo che internet debba essere libero, dato che ormai poco è davvero libero, ma ritengo che video di violenza nei confronti di un essere umano semplicemente a scopo ludico (l'hanno caricato per divertirsi, perché picchiare un ragazzino con la sindrome di down per loro era il gioco più bello del mondo) sia sbagliato..non so se il mio pensiero possa essere condiviso ma vi faccio un'esempio: mettiamo il caso che anziché il ragazzo down ci fosse stata una ragazzina e che al posto di derisione e violenza ci fosse stata una violenza sessuale..era giusto tenere online il video per preservare la libertà dei ragazzini che hanno fatto violenza su una loro coetanea???? io questo episodio lo vedo allo stesso modo.. Commettere un crimine (aggressione in questo caso) soddisfatti di averlo commesso e felici di averlo fatto tanto da volerlo far vedere a tutto il mondo, nei confronti di una altro essere umano annulla il diritto di libertà secondo me..come tutte le cose è una questione di scelte. Scegli di stare dalla parte del diritto alla libertà dei ragazzini ragazzini aggressori o del ragazzino aggredito? ..per me la scelta è abbastanza semplice in questo caso..
...in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà...

-Stoned Again-

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interesse d'azienda o censura di internet?
« Reply #2 on: March 03, 2010, 02:41:33 PM »
questione spinosa questa.
per ora mi limito a sottolineare un paradosso che mi pare emergere:

   google è stato condannato perchè farebbe prevalere la libertà d'impresa a discapito dell'integrità della persona umana (ma cosa vuol dire?che il poveretto che hanno picchiato avrebbe sofferto di meno se non avessero messo il filmato su youtube? o stiamo qui parlando di "contagio sociale" della pratica del pestaggio di innocenti? mah..non capisco..).

   google dovrà limitare, di conseguenza, la libertà di espressione, che credo possa rientrare tra le caratteristiche dell' "integrità della persona umana" (vale comunque la parentesi che ho aperto sopra).

In generale ho l'impressione che la questione sia mal posta, che il punto di contatto tra i due estremi di cui parla maha sia un artefatto di tipo mediatico. Potrei, ovviamente, sbagliarmi.
E credo che più che una riflessione di questo tipo, occorrerebbe chiedersi perchè dei quindicenni si divertono a picchiare un coetaneo, da un lato, e dall'altro perchè, per il comportamento di una gruppetto di idioti, molti devono vedersi limitare un certo tipo di libertà, o almeno una sua possibilità.
A volte è troppo testardo e un po\' chiuso, non dice molto le sue cose, ma a me piace da morire così..mi piace tutto..